I bambini che soffrono di stress a scuola sono sempre di più. Anche se gli studi in merito sono ancora pochi, è bene sottolineare l’aumento di soggetti in età infantile che accusano sintomi molto simili a quelli dello stress negli adulti.
Sono numerose le mamme che arrivano nel mio studio dopo che specialisti di altri campi non sono, magari, riusciti a fornire risposte definitive a problemi come mal di testa improvviso, cambiamenti repentini di umore, cali di attenzione, disturbi del sonno con conseguente difficoltà a fare i compiti e a concentrarsi in classe, tendenza a digrignare i denti o a strapparsi i capelli.
In molti casi dietro a queste manifestazioni può esserci una condizione di stress a scuola. Le cause specifiche possono essere molteplici e vanno dall’ansia da prestazione a situazioni come il bullismo.
Stress a scuola: cosa fare?
In primo luogo è opportuno seguire alcuni semplici consigli.
- Attenzione ai troppi impegni extra scolastici: i bambini passano a scuola dalle 6 alle 8 ore. Le attività extra scolastiche sono utili e formative, ma dovrebbero essere limitate (si sa che spesso non è così e che la maggior parte dei bambini ha invece un calendario più che fitto di impegni subito dopo la scuola). Limitatele a 1/2 giorni a settimana, facendo scegliere al bimbo l’attività che preferisce.
- Non caricateli di aspettative: l’ansia da prestazione è uno dei principali fattori scatenanti quando si parla di stress a scuola. Caricare i bambini che vivono i primi anni del percorso scolare di eccessive aspettative sul loro rendimento è deleterio e rovina fin dalle basi il loro approccio allo studio, un rapporto che deve crescere all’insegna della passione e non sull’onda di una competitività che non porta mai buoni risultati anche negli anni successivi, quando arriva il momento di scegliere dove indirizzare i propri studi in vista di un’evoluzione professionale.
- Rassicurateli: i bambini hanno bisogno di trovare nei genitori dei punti di riferimento sicuri, non dei giudici. Il consiglio per prevenire problemi di stress legati alla scuola è quindi quello di eliminare questo atteggiamento e di cercare, quando si critica, di mettere in primo piano dei contenuti costruttivi, evitando per esempio di fare paragoni con i risultati dei compagni di classe.
E se il problema persiste?
Se, nonostante ciò, il bambino continua a manifestare sintomi come i cambi repentini di umore è sempre bene rivolgersi a un terapeuta: il rischio è che la situazione si aggravi e che si arrivi anche a episodi di somatizzazione.
Dr.ssa Miolì Chiung
La Dottoressa Miolì Chiung Ching Wang nasce a Milano all’inizio dei ruggenti anni ‘80. Cresce sotto la Madonnina tra la passione per il mare, per i libri e per la cucina. Dopo la laurea in psicologia clinica conseguita nel 2006 presso l’Università Bicocca e l’iscrizione all’albo degli psicologi nel 2008, perfeziona il suo profilo professionale attraverso numerosi corsi e master, formandosi anche come psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e come esperta di Metodo Feuerstain. Nel 2009 fonda lo Studio Salem, un progetto di ampio spessore incentrato sul benessere psicologico dell’individuo, dai processi di prevenzione fino a tutto quello che riguarda la cura.