Lascereste i vostri figli preadolescenti in una terra sconosciuta senza mezzi per orientarsi e per difendersi? È ciò che accade nel momento in cui si dà loro la libertà incondizionata di utilizzare internet in ogni momento e con qualsiasi strumento.
Negli ultimi anni si sta particolarmente diffondendo tra i giovani un fenomeno, potenzialmente pericoloso, chiamato sexting.
Che cos’è il Sexting?
Per sexting si intende la diffusione di immagini o testi sessualmente espliciti attraverso diversi mezzi tra cui internet e cellulari. Il termine deriva dall’unione di sex (sesso) e texting (scrivere e pubblicare un testo).
I dati preoccupanti, recentemente pubblicati da Telefono Azzurro e Doxa Kids, riportano che il 35,9 % dei ragazzi conosce qualcuno che è ricorso al sexting. In un’altra ricerca, sempre condotta da Telefono Azzurro ed Eurispes, emerge che foto, messaggi e video sessualmente espliciti ricevuti dai ragazzi arrivano nel 22,7% da estranei.
Questa moda si sta diffondendo anche tra i preadolescenti, ragazzi e ragazze dagli 11 anni.
In una realtà come la nostra è importante considerare che i giovani adolescenti di oggi, seppur abbiano più facilmente accesso a conoscenza e libertà d’espressione, non hanno comunque gli strumenti per comprendere quali possano essere le conseguenze di un’esposizione “senza frontiere” della propria intimità. Non si tratta di una questione morale, bensì di tutela dei minori.
Come poter intervenire come genitori?
- Ricordarsi che l’utilizzo dei social network è vietato ai minori di tredici anni. Presto sarà vietato ai minori di sedici. È invece diffusa la consuetudine, anche tra i giovani della scuola secondaria di primo grado, avere il profilo “Facebook” o “Instagram”. La motivazione principale è “Perché tutti ce l’hanno”. Di fronte alla naturale necessità di desiderare fortemente l’approvazione e l’appartenenza al gruppo dei pari, è di fondamentale importanza che i genitori sappiano quali siano le regole e i limiti d’età per l’uso di questi strumenti.
- Riappropriarsi del ruolo genitoriale ed educativo, dedicando del tempo a spiegare ai propri figli quali siano i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo di internet.
- Educare i figli all’importanza di mantenere riservata la propria intimità. Ogni ambiente ha delle sue regole e dei suoi limiti. L’intimità del proprio corpo deve rimanere qualcosa di riservato. Durante la preadolescenza e l’adolescenza il corpo si modifica notevolmente, ma non sempre lo sviluppo cognitivo (adolescenza) coincide con quello fisico (pubertà). Quelli che potrebbero sembrare superficialmente giovani donne/uomini sono ancora ragazze/ragazzi che hanno e dimostrano la loro giovane età. Esporsi senza alcuna tutela rischia di causare disagi psicologici a breve e lungo termine.
- Responsabilizzare i propri figli sul rischio di imbattersi virtualmente in pedofili e malintenzionati. Come si sa, su internet è tutto pubblico ma spesso anonimo. In un contesto così deregolamentato un malintenzionato potrebbe accedere con facilità a materiale che è considerato pedopornografico. Oltre a ciò ci si espone a fenomeni come il cyber-bullismo, l’immagine diffusa potrebbe infatti essere oggetto di scherno e ricatto.
- Confrontarsi sui figli sul tema sessualità. Ogni adolescente ha il diritto di vivere la propria crescita e le proprie esperienze con tutte le conoscenze e le tutele che un genitore può fornire. Il genitore in questo ambito deve tornare ad essere una guida importante. Se i figli non conoscono il sesso dai genitori, lo conosceranno comunque all’esterno, non si sa da chi e non si sa dove. La sessualità non deve essere un tabù, è importante avere un dialogo aperto opportunamente adeguato all’età dei figli.
L’importanza della famiglia
Essere genitori, soprattutto di figli preadolescenti e adolescenti, è come essere dei funamboli. Essere presenti senza diventare invadenti è il giusto compromesso per tutelarli. Come nella maggior parte dei casi, il dialogo, l’ascolto attivo e la disponibilità al confronto rimangono essenziali per tenere agganciati i propri figli alla propria base sicura: la famiglia.