L’insostenibile pesantezza della noia: la ricerca del brivido dei sensation seeker

Capita a tutti di sentirsi annoiati. Spesso di fronte alla noia si reagisce attivandosi e impegnando il proprio tempo con svariati passatempi: dallo sport, al cinema, ad una cena con amici. Ognuno di noi cerca, in modo diverso, momenti che possano dare un po’ di adrenalina. Talvolta cerchiamo addirittura esperienze forti per scontrarci anche con le nostre paure. Questo accade fin da bambini e in un certo senso è un esercizio utile per conoscere i propri limiti.

Se per la maggior parte delle persone la ricerca di momenti adrenalinici è circoscritta ad attività che potrebbero essere definite “normali”, ci sono persone che non si accontentano mai di provare emozioni forti e che ricercano perennemente una nuova esperienza “da brivido”.

I sensation seeker

I sensation seeker  appartengono a questa categoria di persone. La ricerca di sensazioni così forti da risultare pericolose può essere definito come un tratto di personalità che spinge questi individui a compiere attività rischiose dal punto di vista fisico, sociale, legale e finanziario. Il rischio è una componente fondamentale di questa attività, che viene però tollerata o minimizzata come se fosse parte del gioco.

Ci sono diverse attività che possono essere attribuibili ai sensation seeker: da attività sportive estreme, a comportamenti disinibiti, alla guida spericolata, al ricorso ad alcune droghe. Il denominatore comune rimane la scorsa tolleranza alla noia.

Va precisato che i sensation seeker  sono adulti, pertanto dovrebbero aver superato la fase dell’adolescenza in cui l’impulsività è l’istinto predomina sulla razionalità. È biologicamente spiegabile l’avventatezza di un ragazzo, il cui il controllo degli impulsi è immaturo rispetto allo sviluppo intellettivo. Nell’adulto, invece, siamo di fronte a comportamenti distonici rispetto all’età e alla presunta maturità raggiunta.

Il bisogno di ricorrere al rischio per stare bene

Secondo Marvin Zuckerman, lo studioso che delineò il profilo dei sensation seeker, l’origine di questa modalità disfunzionale di vivere è biologica. L’Arousal, ovvero la soglia di attivazione cognitiva e attentiva in risposta a stimoli significativi, avrebbe livelli molto più alti rispetto allo standard, perciò i sensation seeker  avrebbero bisogno di stimolarsi in maniera molto più impattante del normale per sconfiggere la noia. I sensation seeker riescono a stare per breve tempo senza attivarsi e sensa togliersi dalla situazione soporifera. La loro impazienza li porta sempre alla ricerca dell’ultima novità, dell’ultima esperienza da sperimentare.

Considerando che in molti potrebbero riconoscersi, almeno parzialmente, in questa descrizione occorre precisare che questa componente temperamentale è una problematica seria, la punta dell’iceberg di un disturbo di personalità.

Sensation Seeker e disturbi di personalità

Il quadro più pericoloso del sensation seeker  è sicuramente quello corrispondente ad una personalità antisociale, la cui impazienza per soddisfare il proprio piacere spesso corrisponde al ledere diritti altrui e regole. L’antisociale il più delle volte non conosce moralità e per questo arriva a compiere gesti estremi come, addirittura, omicidi.

Comportamenti disinibiti sono invece tipici di una personalità istrionica. Questo “seeker” prova piacere tramite la seduzione di molte persone, sperpera denaro incontrollatamente e superficialmente. Purtroppo però in questo caso manca un investimento autentico, emotivo, verso le persone  e gli oggetti.

Anche la personalità borderline ha dei tratti tipici che si ritrovano nei sensation seeker . Se per gli antisociali è prioritario il soddisfacimento dei propri impulsi, per il borderline è fondamentale sconfiggere il senso di solitudine e di vuoto affettivo. Questo può portarli spesso a compiere atti trasgressivi e pericolosi per l’incolumità propria e altrui.

La soglia tra comportamento funzionale e disfunzionale è dunque ben distinto, ed è pertanto chiaro come queste persone abbiano necessità di essere aiutate da un punto di vista clinico. Ciò che può essere considerata una condotta “spericolata” nasconde talvolta un disagio importante.

Fonte immagine: news.wabe.org

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