Differenze di genere: l’educazione parte dalla scuola

Alla luce dei più recenti fatti di cronaca, che hanno aperto la discussione sulla questione dei matrimoni omosessuali e sulla disparità di salario percepita dalle donne rispetto agli uomini in molti settori professionali, è inevitabile non soffermarsi sull’importanza di un’educazione alle differenze di genere nella scuola.

Come istituzione preposta all’educazione dei ragazzi, infatti, la scuola è chiamata a perseguire obbiettivi educativi rivolti alla conoscenza delle differenze di genere e alla promozione di una cultura non discriminatoria.

Educare alle differenze di genere

Le scuole dovrebbero, quindi, maturare un impegno in questo verso, per gettare delle basi di una educazione a un tema che, spesso, non viene affrontato in famiglia (e, quando se ne parla, il più delle volte lo si fa in modo superficiale o errato dal punto di vista etico e morale).

Eppure, questo, è un tema che può essere cruciale nell’orientamento in età adulta e avere ripercussioni (positive o negative, a seconda di come lo si affronta) nel prosieguo degli studi, ma anche in ambiente lavorativo.

La scuola, però, rischia di non essere in grado di affrontare il tema delle differenze di genere in modo adatto, a causa di un atteggiamento conservativo del personale dirigente e di linee guida che non sono spesso chiare.

La propria identità attraverso la relazione di genere

È un dato di fatto che gli insegnanti, in Italia, sono soprattutto donne, ma che i vertici del potere sono detenuti da personale di sesso maschile. Al contempo il numero di donne laureate è maggiore di quello degli uomini e, nei maschi, è più alta la percentuale di dispersione scolastica. Educando i giovani a riconoscere una forte e naturale identità di genere, la scuola può aiutarli a maturare la passione per lo studio e a comprendere che serve la giusta uguaglianza in ogni settore fra genere maschile e femminile.

Gli esperti sottolineano la necessità di applicare una pratica pedagogica sessuata, ovvero di lavorare perché i giovani possano essere ascoltati al fine di comprendere i cambiamenti che avvengono nell’età della crescita. Solo offrendo il giusto ascolto, la scuola può elargire consigli di vita e di orientamento, che non interessano le pure capacità pratiche, ma si estendono anche ai desideri più legati ai sentimenti e all’autorealizzazione.

Come aprire una riflessione sul sé nella scuola

L’identità di genere deve diventare spunto di riflessione nella scuola e il lavoro di crescita deve avvenire in ambito scolastico. Non si tratta di dimostrare che esistono modelli diversi dai canoni ‘ufficiali’, perché questo dato di fatto è ben conosciuto dai ragazzi, ma di insegnare loro che si deve portare rispetto per ogni scelta personale.

La chiave risiede nell’offrire ai ragazzi la possibilità di meditare sulla percezione del sé, fondamentale per formare adulti coerenti e sicuri di sé stessi, mai vittime di discriminazioni o di episodi sociali che possono sfociare nel bullismo.

La scuola e l’educazione alle differenze di genere

È indubbio, a questo punto, che la scuola debba aprirsi in maniera più decisa alla riflessione su questo tema. La crescita dei ragazzi, oltre che in famiglia, avviene anche e soprattutto nella scuola, che non può esimersi dal formare uomini di domani incapaci di riconoscere l’importanza delle differenze di genere, di accettarle, relazionarcisi e usarle come fondamento per una società migliore.


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