Pensi che lo psicologo possa darti direttive immediate per migliorare da subito la tua situazione? La realtà è che decidere della tua vita sta solo a te.
Quando si comincia un percorso di psicoterapia, la prima sorpresa (e per alcuni anche seccatura), è quella di scoprire che il tuo psicologo non ti dirà mai direttamente cosa fare e cosa non fare. La maggior parte dei pazienti si aspetta che il terapeuta possa risolvergli in breve tempo problemi specifici, proponendogli soluzioni concrete e quindi assumendo il potere decisionale al loro posto. Alcuni possono anche finire per abbandonare la terapia quando si rendono conto che non è affatto così.
Ristabilisci le giuste aspettative nel rapporto psicoterapico
Quando ci si rivolge ad uno psicologo, è perché in genere si è allo stremo delle forze emotive. Inconsciamente, quindi, ci si aspetta che la relazione psicoterapeutica possa funzionare come una bacchetta magica. Tuttavia, soprattutto nel caso di problemi e traumi trascinati a lungo, non ci si può aspettare risultati immediati.
L’impegno e la costanza del paziente sono imprescindibili per il raggiungimento del benessere emotivo. Per questo, demandare allo psicologo la sfera decisionale che spetta alla persona in terapia, è del tutto controproducente.
È pur vero che lo psicologo è decisamente più competente in materia, ma è sta a te assumerti le responsabilità delle tue scelte, e anche le conseguenze se le cose non vanno per il verso giusto.
Iniziare a vedere lo psicologo come un consulente, piuttosto che come un risolutore di problemi, è il primo passo per affrontare la terapia con consapevolezza.
Impara a capire cos’è meglio per te
Lo psicologo, probabilmente, saprà già cos’è meglio per te, quindi, perché non dirtelo subito? Perché la spinta all’azione deve venire da te stessa: devi avere il tempo di adattarti alla realtà per poter prendere una decisione consapevole e cosciente. Se il ritmo venisse forzato da un intervento esterno, probabilmente rischieresti di pentirti di quelle decisioni e non assumerti le tue responsabilità.
Per cui, il ruolo dello psicologo è quello di aiutarti a valutare le tue esperienze e le tue problematiche da un punto di vista oggettivo, in modo che possa aiutarti a capire cos’è meglio per te e cosa vuoi veramente.
Solo prendendo in mano il controllo della tua vita potrai crescere con la terapia.
Metti da parte incertezze e insicurezze
Poniamo il caso che tu sappia già cosa fare in una determinata situazione, ma non abbia il coraggio di farlo. Rivolgerti ad uno psicologo per avallare la tua scelta, può denotare una seria insicurezza. Dal momento che ogni insicurezza è una resistenza al cambiamento, il compito dello psicologo è cercare di capire quale sia il blocco emotivo alla base di tale indecisione, aiutandoti ad allargare il tuo orizzonte di possibilità.
Ricorda che non esistono decisioni buone o cattive, ci sono solo le tue decisioni, che rispecchieranno la fase che stai passando e l’esperienza che hai. Non avere paura di fallire: gli errori sono inevitabili in un percorso di crescita.
Sii indipendente dallo psicologo
Dal momento che il fine della terapia non è farti risolvere dei problemi, ma imparare a risolverli, è importante che tu possa imparare i meccanismi psicologici non solo per risolvere i problemi attuali, ma anche per capire come fronteggiare quelli futuri. Se lasci che sia il tuo psicologo a prendere decisioni per te, finirai per instaurare un rapporto basato sulla dipendenza, e non imparerai mai ad essere determinata e sicura.
Ricorda sempre che la persona più qualificata per prendere decisioni sulla tua vita sei tu.