Si sente spesso parlare del potenziamento cognitivo dell’ambito del rafforzamento delle proprie capacità. Vediamo come funziona e a chi si rivolge.
Il sistema cognitivo svolge un compito di primaria importanza nella nostra vita quotidiana. Gestisce infatti tutte le abilità mentali indispensabili per svolgere qualsiasi tipo di attività, anche quelle più semplici come guidare la macchina, fare la spesa e le faccende domestiche.
L’insieme dei processi cognitivi, controllati da determinate strutture cerebrali, non è però immutabile. Sullo sviluppo e sul potenziamento dei processi cognitivi potete infatti intervenire attivamente.
Cos’è il potenziamento cognitivo?
Il potenziamento cognitivo è un processo che permette di conoscere meglio il funzionamento della mente e di allenare le abilità cognitive quali l’attenzione, la memoria, il linguaggio e le abilità logiche, per utilizzare al massimo le proprie risorse.
Considerando che deve essere sempre adattato ai punti deboli e alle capacità di una persona, si fonda su due principi. Il primo, quello della modificabilità cognitiva, prevede la possibilità di modificare le proprie conoscenze cognitive a qualsiasi età e tramite un training specifico. Il secondo principio è invece quello della plasticità neuronale, che si basa sulla capacità del cervello di adattarsi a seconda delle mutevoli funzioni ambientali.
Per la buona riuscita del potenziamento, è fondamentale la vostra analisi attiva, per poter apprendere e riorganizzare gli stimoli.
A chi si rivolge il potenziamento cognitivo?
Il potenziamento cognitivo si rivolge, con modalità e finalità differenti, a tutte le fasce d’età, ma risulta estremamente utile nel caso di bambini e anziani.
Nell’età evolutiva, viene applicato su bambini e adolescenti che presentano difficoltà nel ragionamento o disabilità intellettiva lieve o media.
Questo potenziamento si svolge in genere su un duplice percorso: da un lato si mira a potenziare le funzioni di base, come attenzione, memoria, capacità di pianificazione, che permetteranno al bambino di avere una maggior consapevolezza e un maggior controllo sulle proprie attività quotidiane e scolastiche, dall’altro si mettono in pratica tecniche per potenziare il ragionamento.
Il bambino potrà così contare su una migliore comprensione degli eventi quotidiani, migliori risultati scolastici, maggior benessere emotivo e una maggiore capacità di adattamento nel gestire situazioni nuove.
I risultati vengono poi valutati tramite dei test standardizzati che prendono in considerazione il prima e il dopo e e attraverso la raccolta di osservazioni da parte dei genitori/insegnanti sulle ricadute nella vita quotidiana.
Per quanto riguarda gli anziani, recenti studi hanno dimostrato che, anche in età avanzata, il cervello è plastico e può beneficiare del potenziamento cognitivo. Anche in questo caso si punta a rafforzare le funzioni base del sistema cognitivo, come l’attenzione, il linguaggio, la memoria e il ragionamento.
Il ruolo dell’educatore nel potenziamento cognitivo
Il ruolo dell’educatore è centrale, perché non si configura esclusivamente come un semplice trasmettitore di conoscenze. Tramite le sue competenze, infatti, potrete iniziare a sviluppare una consapevolezza dei vostri comportamenti, a comprenderne il significato e ad intervenire attivamente.
L’educatore può affrontare i problemi di apprendimento che emergono, stimolando la memoria di lavoro, la comprensione, il ragionamento, la capacità critica e quella creativa. È fondamentale che, di fronte alle difficoltà dell’adulto, non fornisca la soluzione, ma stimoli la ricerca di soluzioni.
Più l’educatore è consapevole dei processi cognitivi messi in atto dall’individuo, tanto più il potenziamento sarà efficace.
Premettendo che il potenziamento deve essere delineato sulla base del vostro percorso cognitivo ed emotivo, nonché delle esigenze e degli obiettivi che vi siete prefissati, intraprendere questo percorso può darvi innegabili benefici positivi.
Se quindi desiderate allenare le vostre abilità cognitive, perché volete rafforzarle o lavorare sui punti deboli, il potenziamento cognitivo è l’attività più adatta.