Quel limbo dopo l’infanzia: il cammino verso la preadolescenza

L’età compresa tra i 9 e i 12 anni corrisponde ad una tappa dello sviluppo importante, la preadolescenza. Questa fase è ricca di cambiamenti; talvolta può risultare difficile per un genitore adeguarsi serenamente ai mutamenti del figlio. La preadolescenza può essere definita una sorta di limbo tra l’infanzia e l’adolescenza vera e propria. Le credenze infantili vengono lentamente abbandonate verso un pensiero più strutturato e cognitivamente più maturo.

I cambiamenti in questa fascia d’età sono numerosi e non sempre procedono in maniera sincrona gli uni con gli altri.

Cambiamenti cognitivi

Innanzitutto si assiste ad un cambiamento cognitivo. Sia le ragazze che i ragazzi abbandonano un pensiero più infantile a favore di un pensiero più maturo, meno focalizzato sul qui ed ora, in grado di compiere generalizzazioni.

L’occhio diventa più critico anche e soprattutto verso i genitori. Solitamente a questa età i ragazzi abbandonano l’idea che i propri genitori siano infallibili. Spesso le dinamiche familiari vengono messe in discussione al fine di cercare una propria identità. Per un ragazzo non sempre è facile abbandonare l’idea del genitore “supereroe”, e talvolta questa oscillazione tra vecchie e nuove credenze può portare i preadolescenti a scontri e a periodi difficili in famiglia.

Cambiamenti emotivi

Anche dal punto di vista emotivo le cose si evolvono. Il pensiero è sempre meno egocentrico e più orientato verso i sentimenti e le emozioni dei propri coetanei. Se per i ragazzi il momento ludico e il gruppo rappresentano ancora lo strumento di aggregazione principale, le ragazze tenderanno a selezionare le loro amicizie e inizieranno a confrontarsi sempre di più rispetto ai sentimenti provati verso il “terzo assente”, ovvero il ragazzo oggetto delle attenzioni dell’amica.

Cambiamenti fisici

Un ulteriore cambiamento importante riguarda il fisico e lo sviluppo ormonale. Per le femmine l’età media del menarca è scesa e spesso già alla scuola primaria compare il primo ciclo mestruale, per i maschi lo sviluppo prepuberale avviene con un leggero ritardo e con sintomi meno evidenti rispetto alle femmine, ma comunque presenti (sudorazione acre, acne, prime eiaculazioni spontanee, peluria).

Prepubertà e preadolescenza

È importante specificare che prepubertà e preadolescenza non vanno di pari passo. Nel primo caso ci si sofferma sul mutamento fisico e ormonale, nel secondo invece ci si focalizza sullo sviluppo emotivo e cognitivo.

Anche se possiamo vedere cambiamenti fisici importanti, questo non significa che i nostri ragazzi siano maturati anche dal punto di vista emotivo. Se, infatti, lo sviluppo fisico ha subito una leggera anticipazione sui tempi, lo sviluppo emotivo è il medesimo delle generazioni precedenti. Non sempre quindi i ragazzi accettano i propri cambiamenti fisici, soprattutto le ragazze che hanno avuto un menarca precoce. In alcuni casi di disagio estremo alcuni preadolescenti rischiano un vero e proprio ritiro sociale.

Come affrontare da genitori questo cambiamento

Innanzitutto ricordarsi che corpo e mente non sempre crescono di pari passo. Evitiamo dunque di considerare i figli come piccoli adulti. Sono ancora in una fase altalenante tra infanzia e adolescenza e necessitano di un’attenzione specifica e di una presenza costante.

  • Assecondiamo i loro tempi. Se i ragazzi vivono un periodo di disagio stiamo loro vicino sotto il profilo emotivo. Può capitare, ad esempio, che una ragazzina non viva bene l’arrivo del ciclo mestruale e pertanto non gradisca avere troppe attenzioni rispetto a quell’evento. Se così dovesse essere, evitiamo di enfatizzare con lei o con altre persone tutti i cambiamenti fisici, di ribadire che “è diventata signorina”, perché spesso si vive tutto ciò con disagio. Cerchiamo quindi di essere vicini rispettando i loro “confini”. Aiutiamole a gestire il cambiamento educandole alla cura del proprio corpo in quei giorni e ascoltando le loro esigenze.
  • Adeguiamo le regole all’età. L’autorevolezza nella genitorialità consiste anche nella flessibilità della gestione di regole e cambiamenti. Ciò che poteva essere adeguato qualche mese prima probabilmente non lo è più. Evitiamo quindi sia di irrigidirci che di lasciare troppa libertà. Le regole servono, soprattutto a questa età. L’importante è che siano poche, chiare e imprescindibili.
  • Aiutiamoli senza diventare invadenti. Il dialogo e l’ascolto attivo sono sicuramente gli strumenti a disposizione per relazionarsi con i propri figli. Concediamo loro però la privacy desiderata, mantenendo come capi saldi le regole e la disponibilità al confronto. L’invadenza eccessiva, come il controllo del cellulare o del diario personale, oltre a non essere corretto, può diventare sicuramente motivo di scontro. Diamo loro fiducia, rimanendo presenti e vigili senza esagerare.

Dopotutto i genitori sono come dei funamboli: mantengono l’equilibrio di fronte ad ogni nuova sfida e difficoltà.

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