Molte sono le esitazioni e i timori che insorgono quando ci si vuole rivolgere ad uno specialista. Ecco perché bisogna metterli da parte.
Nonostante nella cultura popolare e nella società continuino a sussistere delle false credenze relative alla terapia, dobbiamo mettere subito in chiaro che l’aiuto psicologico è per chiunque abbia un bisogno di migliorare la propria salute mentale.
Forse sono testardi residui di pregiudizi, ignoranza, bigottismo, arroganza, misoginia o altro ancora, eppure molte persone credono erroneamente che dovrebbero essere in grado di risolvere i loro problemi autonomamente. Se non possono farlo, si sentono deboli, imbarazzati fino a sentirsi inadeguati.
Sia che si soffra di depressione, o che si debba elaborare un lutto o far fronte a un problema comportamentale, cercate di capire perché è difficile prenderne coscienza e perché vale la pena chiedere un aiuto esterno per la vostra salute mentale.
Qui analizzeremo le paure che più di ogni altra ostacolano il ricorso ad una psicoterapia.
Ritenere che dover chiedere aiuto sia una debolezza
Riconoscere di avere un problema, per molti è il passo più difficile, perché spesso implica il mettere da parte l’orgoglio e porvi davanti il proprio benessere. Alcuni identificano l’essere vulnerabili con l’essere deboli, ma chiedere aiuto presuppone consapevolezza e coraggio.
La sensazione di imbarazzo nell’andare in terapia viene quando vediamo la richiesta di aiuto come una debolezza. È comunque normale provare un imbarazzo all’inizio del percorso, ma la sensazione di gratificazione e soddisfazione che riceverete una volta progrediti nella terapia supererà quella sensazione temporanea.
Inoltre, i terapeuti e i professionisti della salute mentale, sono tutti legalmente vincolati dalla riservatezza, il che significa che il terapeuta manterrà le vostre informazioni private e nessuno saprà che siete andati in terapia, a meno che voi non ne facciate parola. In fin dei conti, non c’è nulla di imbarazzante nel prendere la decisione di prendersi cura della propria mente e del proprio corpo.
Temere di poter perdere il controllo delle emozioni durante la terapia
Le emozioni possono essere travolgenti, specialmente nel momento in cui sentite il bisogno di andare dallo psicologo. Mentre può sembrare più sicuro tenerle dentro di sé, gli effetti a lungo termine di trattenere le emozioni possono essere tragici.
Esprimere le vostre emozioni non vi ferirà più di quanto non vi abbiano ferito celandole dentro di voi. Pertanto, incontrarsi con un professionista della salute mentale autorizzato a condividere e discutere le vostre emozioni è sano ed estremamente sicuro.
Il vostro terapeuta è stato istruito a capire come aiutarvi a gestire il rilascio delle emozioni, quindi non abbiate timore di aprirvi.
Paura di esternare i problemi ad uno sconosciuto
Inizialmente, sarà normale approcciarsi al terapeuta come ad uno sconosciuto, ma sappiate che finirà col diventare un confidente molto stretto. Sebbene possiate sentirvi più a vostro agio nel rivolgervi a qualcuno con cui avete familiarità, analizzate gli aspetti positivi del fare affidamento ad una persona che non vi conosce.
Innanzitutto, si tratta di una persona imparziale, estranea alla vostra vita, in grado di ragionare sui vostri problemi da una prospettiva diversa. Se non vi sentite ancora a vostro agio nel discutere certe cose con il terapeuta, fateglielo sapere.
Paura della diagnosi
Sì, probabilmente riceverete una diagnosi nel corso della terapia. La cosa non deve allarmarvi, perché si tratta di una semplice un’etichetta per un particolare insieme di sintomi.
Una volta ricevuta una diagnosi, ricordate che questa diagnosi non diventa chi siete, e questa cambierà poco per voi.
La maggior parte delle diagnosi di salute mentale è temporanea e, con la terapia, imparerete a padroneggiare gli strumenti per affrontare e trattare la vostra diagnosi.
Andare dallo psicologo: un processo lungo ma a volte necessario
Sarà un processo lungo, a volte anche doloroso, ma è la migliore scelta che possiate fare per ritrovare il vostro benessere mentale.