In una società dove il lavoro occupa la maggior parte della nostra quotidianità, il mobbing risulta un fenomeno sempre più diffuso tra i lavoratori dipendenti italiani.
Il termine mobbing deriva dal verbo anglofono “to mob”, che significa assalire, accerchiare. Da qui ci si può fare una prima idea di come venga etichettato il fenomeno, ovvero una vera e propria forma di molestia psicologica, esercitata con la finalità ultima di isolare socialmente la vittima.
Il mobber, ovvero colui che esercita questa condotta deplorevole verso un collega, è un sabotatore, che antepone i propri scopi a quelli dell’azienda.
Secondo i dati Ispesl (Istituto per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro) i lavoratori vittime di mobbing sono circa 1,5 milioni, a fronte dei 21 milioni di occupati. Le donne sono colpite in percentuale maggiore rispetto agli uomini e pare che il fenomeno sia maggiormente presente nel Nord Italia.
La maggior parte di noi associa il mobbing ad una violenza psicologica da parte di un responsabile verso un dipendente. In questo caso si tratta di mobbing verticale.
Ma cosa succede quando chi ci ostacola nel lavoro occupa la scrivania affianco alla nostra? Siamo di fronte al fenomeno del mobbing orizzontale.
Quali sono le cause del mobbing orizzontale?
Non si può negare di trovarci in un contesto lavorativo molto competitivo. La parola precarietà aleggia spesso negli uffici e questo può sicuramente contribuire alla creazione di episodi simili. È anche vero che un mobber può essere associato, per alcune caratteristiche, ad un bullo scolastico. Proprio come il bullo possiede infatti delle caratteristiche temperamentali che lo induce a rapportarsi con le persone intorno a lui con dinamiche subdole e manipolatorie, a volte spinti dall’invidia per il collega preso di mira, altre volte con l’idea di volersi dare oneri che non spettano per il semplice gusto di ostacolare la carriera degli altri e avvantaggiare la propria.
Se è già difficile accettare un comportamento così scorretto da parte di un superiore, la meschinità gratuita da parte di un collega può destabilizzare ancora di più la vittima.
Quali sono le conseguenze di chi subisce mobbing orizzontale?
Le conseguenze del mobbing orizzontale, come del mobbing in generale, possono arrivare ad essere davvero pericolose per la salute psichica e fisica della vittima. Alcuni sintomi tipici sono quelli psicosomatici, come disturbi gastrointestinali, tachicardia, cafalea e problemi di pressione. Vi sono poi i disturbi del sonno, disturbi alimentari, irascibilità e insicurezza che si ripercuotono a 360 gradi nella vita della vittima. Andare a lavoro diventa fonte di ansia, portando talvolta chi vive questa situazione in un circolo vizioso di evitamento del posto di lavoro e in alcuni casi al licenziamento. Nelle situazioni in cui le molestie sono continuative e durature nel tempo, il soggetto può sviluppare vere e proprie psicopatologie, come il Disturbo Acuto da Stress, il Disturbo dell’Adattamento e, nei casi più gravi, il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD).
Cosa possono fare le vittime di mobbing?
La prima reazione consigliata se ci si trova in una situazione analoga è quella di non isolarsi, senza comunicare a chi ci sta intorno la propria situazione di disagio. Parlare con i familiari e con i propri cari fornisce un primo conforto. Con l’isolamento diventa difficile per chi ci sta intorno capire la vera fonte del malessere, portando conseguenze negative anche nella vita privata.
È inoltre importante sapere che ci sono sportelli d’ascolto presso i sindacati, associazioni e legali sul territorio che possono dare consigli utili in merito. Pensare che non vi sia alcun rimedio porta solo a peggiorare la propria salute fisica e psichica, mentre è utile sapere che si può intervenire sul problema.
Per le aziende sarebbe invece importante investire su sportelli d’ascolto interni, dove professionisti specializzati possono lavorare in primis sulla prevenzione del mobbing e del disagio del lavoro. Le conseguenze di una condotta aziendale superficiale in questo campo può comportare ingenti danni per l’azienda stessa, oltre che per il dipendente colpito da questo tipo di molestie.