Avere problemi di apprendimento non limita lo sviluppo cognitivo, ma bisogna ricorrere ad altri metodi per facilitare l’apprendimento (come il metodo Feuerstein).
Le difficoltà di apprendimento, o disturbi dell’apprendimento, sono un termine generico che si riferisce ad un’ampia varietà di problemi. Una disabilità dell’apprendimento non è un problema che ha a che fare con l’intelligenza o la motivazione. I bambini con difficoltà di apprendimento non sono semplicemente pigri o stupidi, ma i loro cervelli sono semplicemente cablati in modo diverso. Questa differenza influisce sul modo in cui ricevono e elaborano le informazioni.
In parole semplici, i bambini e gli adulti con difficoltà di apprendimento vedono, ascoltano e comprendono le cose in modo diverso. Ciò può portare a problemi con l’acquisizione di nuove informazioni e la loro messa in pratica. I tipi più comuni di difficoltà di apprendimento riguardano problemi di lettura, scrittura, matematica, ragionamento, ascolto e conversazione. Stando però all’intuizione di Feuerstein, è possibile intervenire sulla struttura cognitiva dell’individuo per aiutarlo ad apprendere. Oggi, quell’intuizione è diventata una certezza supportata anche dalla neuroscienza.
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Cos’è il metodo Feuerstein?
Il metodo Feuerstein, dal nome dello psicopedagogista israeliano che lo mise a punto, viene applicato in tutti quei contesti in cui si richiede il potenziamento delle risorse umane, come ad esempio nel campo riabilitativo, educativo ed aziendale.
Parte dall’assunto che ogni essere umano possa essere plasmato per potenziare i propri processi cognitivi, che vengono attivati dall’intervento di un educatore (mediatore) che stimola risorse ancora latenti. È il concetto della Modificabilità Cognitiva Strutturale, secondo cui un mediatore può organizzare e modificare gli stimoli che si presentano all’individuo per far sì che possano generare in lui dei cambiamenti positivi.
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Il metodo Feuerstein per facilitare l’apprendimento
Pur essendo applicato soprattutto su bambini e ragazzi, questo metodo si rivolge non soltanto a coloro che devono apprendere delle nozioni, ma anche a chi deve organizzare e gestire grandi quantità di informazioni, come ad esempio gli impiegati di un’azienda. Questo perché permette di sviluppare un atteggiamento attivo e riflessivo in situazioni problematiche e di potenziare il problem solving.
In questi casi, il mediatore mette a punto una serie di esercizi (applicabili in vari contesti quotidiani), che hanno lo scopo di promuovere la consapevolezza sulle proprie potenzialità, correggere o sviluppare delle funzioni cognitive carenti e fornire le motivazioni necessarie a svolgere in modo attivo compiti complessi.
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L’utilità del metodo Feuerstein nelle disabilità intellettive.
Quanto detto finora, può essere impiegato con successo ai bambini che presentano uno specifico disturbo dell’apprendimento o una disabilità intellettiva. Nel suo Programma di arricchimento strumentale, Feuerstein mette a punto anche un piano per il recupero di bambini con bisogni speciali, pensato per intervenire su precise funzioni cognitive e operazioni mentali.
Si può ricorrere a questo metodo anche nei casi di danni al sistema neurologico, traumi o quando le normali funzioni cognitive sono state compromesse da un ictus o dall’età avanzata e si ha bisogno di riorganizzare il sistema di pensiero.