Fino a qualche anno fa, nell’epoca pre 2.0, l’argomento sesso tra i preadolescenti era intavolato poco e con informazioni decisamente vaghe. Con la diffusione di internet e degli smartphone anche ai più piccoli, la possibilità di curiosare e chattare con gli amici su tematiche sessuali è diventato molto più frequente di quel che si possa pensare.
La diffusione del porno tra i giovani: i dati
Un recente studio condotto dall’Università di Padova ha evidenziato la grande diffusione del porno tra i giovani dai 18 ai 20 anni. Per la precisione
Secondo la ricerca il 78% dei giovani è un fruitore abituale di siti porno, anche se l’abitudine al collegamento web – precisa Foresta all’Adnkronos Salute – varia da qualche volta al mese (29%) a più volte a settimana (63%), ogni giorno o più volte al giorno (8%), con una permanenza nei siti in media di 20-30 minuti”. I giovani intervistati dichiarano che la frequentazione di questi siti diventa spesso un’abitudine ed il 10% considera questa abitudine come una dipendenza.
Seppur questi dati si riferiscano a giovani adulti, negli ultimi anni l’età media con cui i giovani si espongono a materiale pornografico è scesa fino alla scuola primaria.
È sempre meno inusuale infatti che a scuola i ragazzini condividano su WhatsApp delle foto o dei video a sfondo sessuale, come può accadere che ragazzine condividano sui social foto abbastanza private dove mostrano il loro corpo in modo provocante (sexting).
Quali sono le conseguenze
Per quanto i tempi siano cambiati e tutto sembri scorrere più velocemente, l’esposizione precoce a determinati contenuti è privo di conseguenze? Assolutamente no, e gli effetti si possono ripercuotere negli anni, con problematiche sia di natura sessuale che psicologica.
L’esposizione di un bambino a video porno ha conseguenze compatibili con un maltrattamento. Un ragazzo, o peggio un bambino, non è in grado di interpretare in modo corretto le immagini che vede e questo può portarlo ad una interpretazione del mondo sessuale distorta, oltre che precoce. Seppur i ragazzi di oggi brucino le tappe, attraverso i social e i comportamenti talvolta adultizzati, restano sempre e comunque preadolescenti e adolescenti in fase di sviluppo. Questo fenomeno unitamente al sexting necessitano di una presa di coscienza e di un intervento sia in famiglia che a scuola.
Come intervenire
Per porre rimedio alla diffusione del porno tra i giovani, innanzitutto è importante elaborare dei progetti a scuola legati all’affettività. La “classica” educazione sessuale svolta alle superiori non sempre è efficace e viene attuata quando i ragazzi hanno già una loro idea, corretta o distorta, della sessualità. Un progetto del genere dovrebbe partire dalla scuola primaria, al fine di normalizzare l’argomento ed estenderlo, oltre che ad un piano sessuale, ad un piano più importante, quello affettivo e del rispetto di sé, del proprio corpo, e degli altri.
Nel momento in cui un genitore affida uno smartphone al proprio figlio è responsabile dei contenuti che il ragazzino scarica o condivide. I Parental Control esistono, devono essere utilizzati, unitamente ad un controllo costante.
Non si può affidare a internet l’introduzione e l’esposizione dei propri figli al sesso. È importante dedicare del tempo a parlare di emozioni e di affettività, per far comprendere che il sesso è una cosa normale e che se ne può parlare in tutta tranquillità.
Ricordiamoci quindi che i “filtri” che può avere un adulto un ragazzino non li ha. Non affidiamo dunque a internet l’educazione sessuale distorta dei giovani.