La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento che si contraddistingue per un’incapacità – in assenza di deficit fisici, sensoriali o cognitivi – di trasformare i segnali dati dal linguaggio parlato in parole scritte correttamente secondo le regole ortografiche della propria lingua madre.
Nella disortografia vi è un’anomalia in quello che è riconosciuto dalla neuropsicologia come “modello a 2 vie” (fonologica e lessicale), ossia l’insieme delle componenti cognitive implicate nella scrittura.
Non capita raramente che a una condizione di disortografia si affianchi anche la disgrafia, un disturbo caratterizzato dal mancato controllo nella riproduzione di segni alfabetici.
Come si manifesta la disortografia? Ecco qualche segnale davanti al quale i genitori dovrebbero fermarsi a riflettere e prendere in considerazione un consulto con uno specialista.
- Omissione frequente di grafemi o di parti di parole. Un esempio pratico? La parola fuoco, che da un bambino disgrafico può essere frequentemente riportata come foco, con omissione della u.
- Confusione tra fonemi simili (per esempio suoni alfabetici che si assomigliano tra loro come F e V o T e D).
- Tendenza a confondere segni alfabetici che presentano tratti di similitudine, come per esempio la b e la p.
- Tendenza a invertire la sequenza dei suoni all’interno di una parola (per fare un esempio pratico possiamo prendere come riferimento la confusione tra il e li).
Come deve essere trattata la disortografia? Il primo passo da compiere in presenza dei sintomi è la comunicazione della situazione a uno specialista, uno psicologo esperto nel trattamento dei DSA. Capita con frequenza che davanti alla manifestazione dei disturbi dell’apprendimento i genitori si allarmino, soprattutto nei primi di percorso scolastico dei propri figli, un momento delicato durante il quale è sempre consigliabile mantenere un equilibrio ed evitare di lasciarsi andare ad ansie inutili.
Intervenendo tempestivamente è possibile evitare problemi, e fare in modo che il bimbo disortografico viva il percorso scolastico in maniera normale e serena, anche grazie a un trattamento personalizzato che punta alla risoluzione del disturbo tenendo conto del carattere del piccolo paziente.
Cosa è bene fare a livello pratico? Prima di tutto incoraggiarlo ed evitare di far notare ogni singolo errore (il rischio è di accentuare eventuali situazioni di frustrazione).
Il processo di trattamento della disortografia deve partire da un percorso di costruzione delle parole dai fonemi di base, con un’attenzione alla pronuncia delle singole lettere così da migliorarne il riconoscimento.