Il desiderio è un bisogno fisico e mentale, che rappresenta una parte molto complessa della psiche e della sessualità umana. Il desiderio infatti nasce non solo da stimoli personali, come fantasie ed emozioni, ma anche da fattori esterni come situazioni particolari o addirittura cambi di stagione.
Nella coppia il desiderio è una componente fondamentale del rapporto poiché permette di sentirsi totalmente appagati e di sentirsi amati sotto tutti i punti di vista. Se all’inizio di una relazione il desiderio nei confronti del partner è all’apice, con il passare del tempo può succedere che vada scemando, ed uno dei compiti della coppia è proprio quello di tenere viva la passione.
Calo del desiderio: le cause
Il calo del desiderio è una problematica provocata da numerose condizioni fisiche e psicologiche. Colpisce maggiormente la donna piuttosto che l’uomo, ma quest’ultimo non ne è comunque immune. Vediamo nel dettaglio quali sono i fattori che influiscono maggiormente:
Fattori psicologici:
- stress e stanchezza: sia in ambito lavorativo che famigliare, causato da preoccupazioni, scadenze, ritmi frenetici.
- un evento importante, positivo o negativo: la nascita di un figlio, la perdita del lavoro, un trasloco.
- conflitti con il partner: le liti, le incomprensioni, i disaccordi.
- routine quotidiana e monotonia coniugale: non consentono di vedere il partner con occhi diversi, non lasciano spazio alla fantasia che è invece molto importante per tenere vivo il rapporto.
- mancanza di coccole e complicità, mancanza di comunicazione: portano i due partner ad allontanarsi anche sul piano fisico.
- inadeguatezza: sentirsi brutti per qualche chilo di troppo, un periodo di svogliatezza generale, un fallimento sul lavoro.
Fattori clinici:
- squilibri ormonali (in alcuni casi dovuti all’assunzione della pillola contraccettiva) o malattie endocrine.
- alcuni farmaci: come gli antidepressivi o gli antiepilettici.
- depressione: porta a una generale mancanza di voglia di fare, anche in ambito sessuale.
- una malattia: come il diabete, la sclerosi multipla, l’insufficienza epatica o un tumore debilitano sul piano psicologico, oltre che ovviamente fisico e sessuale.
Come ritrovare il desiderio?
Un calo del desiderio è piuttosto comune e in molti casi si tratta solo una breve fase dovuta a situazioni particolari e transitorie, per cui non deve destare preoccupazioni. Quando però non si percepisce il desiderio di intimità per tanto tempo, è giusto affrontare il problema in quanto le ripercussioni sul rapporto potrebbero essere molte e, a lungo andare, difficilmente risolvibili.
La prima cosa da fare è indagare sull’origine di questo calo: se si tratta di una causa psicologica o clinica. In questo secondo caso, è consigliabile una visita medica per individuare eventuali patologie o problemi di salute che potrebbero essere la causa della mancanza di desiderio.
Nel caso in cui, invece, ci si accorge che il calo del desiderio ha origine psicologica, è inutile fare finta di nulla e inventarsi scusanti con se stessi e con il partner: è necessario intervenire per evitare che la situazione di stallo diventi cronica. Alcuni suggerimenti:
- Parlare con il proprio partner: il dialogo è fondamentale per riuscire a risolvere il problema, ed eventualmente chiarire alcune incomprensioni. La relazione ne uscirà sicuramente rafforzata sotto tutti i punti di vista.
- Accettare il fatto che la coppia sia sempre in evoluzione: nulla sarà come in passato, e le persone così come il rapporto stesso cambierà ancora con gli anni. Sta a voi trovare sempre un’intesa, non dando mai nulla per scontato.
- Trovare un momento per se stessi: coccolatevi e non strafate sul lavoro o a casa. Non sentitevi in colpa e non lasciate che la mancanza di desiderio rappresenti uno stress ulteriore, altrimenti si innescherà un circolo vizioso da cui sarà sempre più difficile uscire.
- Ritagliare dei momenti per la coppia: organizzate una gita romantica! Se avete figli, lasciateli un weekend dai nonni, anche loro ne saranno felici.
- Nel caso di un evento particolarmente delicato, come la morte di un parente, accettare il processo post-traumatico: la tristezza è più che normale. Ma, se questo senso di malessere dovesse durare troppo a lungo e senti che le cose non migliorano, consulta un medico per farti aiutare.
Se questi piccoli accorgimenti non modificano in alcun modo la situazione, potreste pensare di intraprendere un percorso con uno psicologo. Questo potrà comprendere: tecniche di ristrutturazione cognitiva per la riduzione dell’ansia, trattamento psicoterapeutico cognitivo comportamentale individuale o psicoterapia di coppia.