Oggi è sempre più forte l’attenzione nei confronti del concetto di autostima, che rientra in molte delle domande che mi vengono poste dai miei pazienti. Tanti di loro arrivano nel mio studio con dubbi sul proprio valore, nonostante abbiano alle spalle storie professionali e personali magari ricche di successi. Quanto appena ricordato ci porta a definire una differenza importante, ossia quella tra autostima e autoaccettazione.
L’autoaccettazione è il primo passo da compiere per arrivare all’autostima. Che cosa comporta? La capacità di accogliere in maniera positiva ogni parte del proprio essere. Chi pensa che sia facile commette un grande errore. Per quale motivo? Per rispondere a questa domanda basta fermarsi un secondo a pensare a molte delle imposizioni che arrivano dalla società odierna, eccessivamente focalizzata sull’efficienza e sulla continua autocritica.
Ci viene insegnato che essere duri con sé stessi è il miglior modo per evitare fallimenti nella vita ma è bene fare attenzione, dal momento che esistono numerose ricerche psicologiche che mettono in guardia da un approccio di questo tipo che, a lungo andare, mette a rischio sia il percorso verso l’autoccettazione, sia quello che porta all’autostima.
Se l’autoaccettazione è, come già ricordato, accoglimento, l’autostima è qualcosa di più completo, ossia il riconoscimento di un valore. Come è possibile avere successo a questo proposito se si mette sempre in discussione la validità delle proprie affermazioni o azioni? Come trovare la giusta via di mezzo? Si tratta di un quesito senza dubbio importante e centrale in molti dei percorsi di terapia che porto avanti.
La risposta alla domanda varia a seconda della storia personale di chi la pone, anche se esistono alcuni consigli pratici che possono essere validi in diversi casi. Uno di questi consiste, per esempio, nel tenere un diario quotidiano sul quale annotare le cose positive della giornata e i successi più importanti.
In questo modo è possibile fissare nella memoria i momenti di maggior soddisfazione e, di conseguenza, affrontare meglio quelli più negativi che sono comunque naturali, ma che non devono lenire l’autostima e l’immagine che si ha della propria persona.
L’ultimo ma non meno rilevante consiglio per migliorare la propria autostima riguarda la cura dell’aspetto esteriore (corpo e mente sono due realtà legate tra loro), che non dovrebbe mai essere trascurata anche nelle giornate di relax.
Questo non significa certo vestirsi di tutto punto anche se non si deve andare al lavoro o se non si ha nessun impegno importante in agenda, ma semplicemente ricordarsi che dedicare qualche minuto in più a prepararsi o concedersi un po’ di tempo per l’esercizio fisico, magari la mattina presto, significa compiere dei gesti fondamentali e utili a capire meglio il proprio valore e la propria unicità, che deve essere valorizzata senza lasciarsi prendere dallo sconforto per difetti ed errori.