Perché gli adolescenti vivono la famiglia come una prigione?

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Il rapporto tra adolescenti e famiglia non è mai idilliaco. Se da bambini, infatti, si tende ad ascoltare in tutto e per tutto i nostri genitori, nell’età dell’adolescenza iniziano le prime ribellioni. A farne le spese sono soprattutto i genitori che, spesso, si trovano in una situazione molto difficile da gestire, specialmente se non hanno esperienza con i figli che ormai non sono più bambini. Gli adolescenti tendono a vivere la famiglia come una prigione ed esprimono molti segnali di disagio.

Il disagio adolescenziale

Per disagio adolescenziale si intende, appunto, la difficoltà da parte degli adolescenti di instaurare un buon rapporto con i propri genitori o anche fratelli maggiori. Dobbiamo considerare che l’adolescenza è una fase di passaggio molto complicata, che va dall’infanzia all’età adulta. Cambiano le strutture fisiche e psichiche del corpo. L’adolescente inizia a cercare una sua propria identità, che difficilmente trova. Alcuni soggetti, purtroppo, per uscire da questa situazione problematica nel migliore dei modi, si rifugiano in determinati comportamenti classici dell’adolescenza. Consideriamo, ad esempio, l’iniziare a fumare (semplici sigarette oppure anche sostanze illegali), iniziare a consumare alcool. Alcuni possono manifestare dei disturbi del comportamento alimentare, specialmente le donne: è il caso di anoressia o bulimia. Entrambi i comportamenti esprimono un disagio da non sottovalutare. Altri segni di disagio adolescenziale possono essere il bullismo verso altre persone, la dipendenza dai videogiochi o, addirittura, dalla rete internet.

Perché gli adolescenti vivono la famiglia come una prigione

Se durante l’infanzia, tutto ciò che facevano i nostri genitori era da bambini reputato giusto, in adolescenza iniziamo a porci le prime domande. Iniziamo a vedere eventuali comportamenti sbagliati dei nostri genitori che, improvvisamente, non sono più quei “supereroi invincibili” che pensavamo fossero. Le regole della famiglia iniziano ad essere sempre meno tollerate e, spesso, proprio in questa fase i genitori iniziano ad imporre alcuni divieti che non sono certo ben accettati dall’adolescente. Viene intimato loro, ad esempio, di ritornare a casa presto, di non fumare, di studiare di più e molto altro ancora.

Questi atteggiamenti non sono certo visti di buon occhio dagli adolescenti che, proprio in questo periodo, vorrebbero un maggior grado di libertà che non possono avere. I ragazzi iniziano, inoltre, ad avere proprie idee personali sui più disparati argomenti: idee che possono essere anche molto differenti rispetto a quelle dei genitori. Arrivare allo scontro, in tal senso, è davvero semplice.

Per approfondire: Come e perché si arriva a odiare la propria famiglia

Il rapporto genitori-adolescenti

È chiaro che durante l’adolescenza il rapporto con i genitori si modifica molto. Entrambe le parti devono cercare di venirsi incontro. Da parte dei genitori, ci vuole senza dubbio molta pazienza. Si tratta di una fase delicata quanto temporanea, seppur possa durare diversi anni. Il rapporto tra genitori e figli non si deve certo interrompere: invece deve assumere delle forme differenti, magari caratterizzate da una certa flessibilità da ambo i lati.

Come gestire la situazione

Consigli per i genitori

Purtroppo, molti genitori tendono a minimizzare la fase dell’adolescenza, aumentando così il disagio del ragazzo o della ragazza in questione. I genitori dovranno cercare di far capire all’adolescente di essere disposti a dargli fiducia. Dovranno accettare le sue opinioni ma, essendo appunto un individuo in formazione, dovranno allo stesso tempo continuare ad educarlo in modo costruttivo, rispettando il suo punto di vista.

Apertura, ascolto, rassicurazione: sono tutti elementi che servono al genitore per aiutare il figlio nella fase dell’adolescenza. Da evitare, invece, atteggiamenti troppo rigidi e proibitivi, soprattutto se accompagnati da assenza di spiegazioni valide.

Consigli per gli adolescenti

Anche gli adolescenti dovranno cercare di fare il possibile per non cercare lo scontro a tutti i costi con i propri genitori. È necessario considerare, infatti, che eventuali divieti o proibizioni spesso non sono dati allo scopo di arrecare fastidio, ma fanno parte di un qualcosa che i genitori pensano sia “per il bene del figlio”. È necessario cercare di entrare in questa ottica, per capire che i genitori non sono certo cattivi e che non vogliono il male del figlio.

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