Con il termine omogenitorialità si inquadra un legame tra almeno un genitore omosessuale – adottivo o biologico – e uno o più bambini. Si tratta di un neologismo che descrive la situazione di almeno 100.000 minori in Italia.
Imparare a conoscere le dinamiche di forme di famiglia diverse da quella costituita da coppia di genitori etero con prole è ormai fondamentale: l’aumento dei divorzi rispetto a qualche decennio fa ha portato alla crescita di famiglie ricomposte, e alcune di queste sono situazioni di omogenitorialità.
La psicologia ha chiaramente analizzato in maniera approfondita l’omogenitorialità, e soprattutto i suoi effetti sullo sviluppo dei minori che la vivono ogni giorno.
Tra gli studi più recenti in merito possiamo citarne uno effettuato nel 2013 presso l’Università di Cambridge, riguardante la relazione tra figli e genitori e lo stato psicologico dei bambini adottati da famiglie omogenitoriali gay.
I risultati, evidenziati in seguito all’analisi d’interviste standardizzate a coppie gay, lesbische, eterosessuali e a genitori single (tutti con un figlio adottivo di età compresa tra i 3 e i 9 anni), hanno portato alla luce un maggior benessere nei bambini adottati dalle 41 coppie gay incluse nel campione (qui potete leggere l’abstract in inglese).
Risale ormai al 2004 la dichiarazione dell’American Psycological Association, che ha affermato l’inesistenza di evidenze scientifiche che colleghino l’orientamento sessuale dei genitori con la mancanza di un ambiente di crescita sano per il bambino, le cui scelte sessuali adulte non vengono in alcun modo influenzate.
L’omosessualità è scientificamente definibile come una variante del comportamento sessuale umano: risale al 1990 la sua eliminazione da parte dell’OMS dall’elenco delle malattie mentali, tre anni dopo la cancellazione della voce “omosessualità distonica” dal DSM (l’acronimo con cui è noto il Diagnostical and Statistical Manual of Mental Disorders, un punto di riferimento essenziale per psicologi e psichiatri di tutto il mondo fin dagli anni ‘50).
L’omogenitorialità è una realtà con cui ci interfacciamo ogni giorno, ed è preciso dovere di chi lavora con i minori in ambito ludico o formativo informarsi su come la scienza si sia espressa in merito negli ultimi decenni e, soprattutto, fare in modo che la serenità del bambino sia al primo posto, salvaguardando il suo equilibrio interiore e la qualità del rapporto con la famiglia che lo cresce.