Come evolvono le reazioni dei familiari stretti durante il percorso curativo di ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) in bambini e adolescenti? Si tratta di una domanda senza dubbio interessante, la cui risposta è utile a livello pratico per chi si trova ad affrontare questa situazione clinica e a seguire il proprio figlio nel processo di risoluzione.
Uno studio spagnolo – condotto da equipe attive presso ospedali di Ávila, Madrid e Barcellona – ha cercato di dare una risposta.
La ricerca ha visto coinvolti attivamente ben 48 specialisti in psichiatria e neuropsichiatria infantile e adolescenziale. Lo studio ha analizzato la situazione di 429 famiglie (coppia di genitori/tutore del bambino o adolescente + bambino o adolescente con diagnosi di ADHD).
La diagnosi di ADHD è stata effettuata utilizzando come principale parametro il test di Conners, strumento fondamentale per rilevare la presenza di problemi comportamentali in età evolutiva (dai 3 ai 17 anni), dall’iperattività fino alle criticità di adattamento sociale. Lo stress nei genitori è stato invece misurato tramite la somministrazione di questionari.
I dati appena ricordati sono stati raccolti al basale, e in due fasi successive a due e quattro mesi di distanza dalla prima. Cosa hanno portato alla luce i risultati? Un miglioramento del livello di stress nei genitori in presenza di regressione dei sintomi di ADHD.
Il 97% dei bambini e degli adolescenti arruolati nel campione è stato trattato con metilfenidato a rilascio modificato (si tratta di uno dei tre farmaci più utilizzati assieme alla destroamfetamina e alla pemolina). Questo studio mette in evidenza una relazione significativa tra la riduzione dello stress familiare e l’evoluzione positiva della condizione di deficit di attenzione, portando in primo un’alta sensibilità ai cambiamenti della succitata situazione clinica.
Quando si parla di ADHD si può inquadrare l’insorgenza mediamente attorno ai 7 anni. I bambini affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività possono presentare anche altri problemi, che vanno dall’ansia fino a veri e propri disturbi dell’apprendimento in ambito scolastico.