Spiegare la Pasqua ai bambini tra favole, sospensione dell’incredulità e laicità

Tra pochissimi giorni sarà Pasqua, una delle ricorrenze più importanti della religione cristiana. Si tratta di una festività che, vuoi o non vuoi, alla fine coinvolge un po’ tutti, soprattutto i bambini. Anche se non sempre ne comprendono a pieno il significato, vivendola più che altro in termini molto pratici. E come potrebbero fare altrimenti? Alla fine, siamo onesti, dal punto di vista spirituale è di difficile comprensione anche per noi adulti!

La Pasqua diventa, quindi, per i bambini la festa delle uova, delle decorazioni e delle filastrocche. Una festa in cui non si va a scuola e che si chiude con una bella scampagnata insieme alla mamma e al papà. Una festa dove, per ricevere tante uova di cioccolato, devono prima rinunciare per quaranta giorni a qualcosa a cui tengono tanto.

Spiegare la Pasqua ai bambini

A differenza del Natale, la Pasqua è una festività molto più difficile da spiegare ai bambini, per due motivi principali.

  1. Si parla di flagellazione, crocifissione, morte: tre aspetti non proprio in linea con la spensieratezza di un bambino. Per non parlare della Resurrezione!
  2. È difficile da capire fino in fondo persino per noi adulti. E, solitamente, se qualcosa non ci è chiaro, è difficile riuscire a spiegarlo agli altri. Figuriamoci ai bambini!

Premesso ciò, non è detto che spiegare la Pasqua ai bambini sia un’impresa impossibile. È difficile, certo, e il rischio di confondere loro le idee è molto alto. Ma, se approcciamo bene l’argomento, possiamo provare a rendere più realistico anche un tema tanto astratto come la Pasqua.

Trasformare tutto in una favola

Trasformare tutto in una favola è il modo migliore per spiegare la Pasqua ai bambini.

I bambini, si sa, adorano le favole – che permettono loro di sospendere le proprie facoltà critiche. Questa particolare condizione è chiamata, in ambito semiotico, suspension of disbelief (sospensione dell’incredulità). È stata coniata da Samuel Taylor Colleridge nel 1871 e si riferisce all’influsso che le opere di fantasia hanno sul lettore. Ed è un concetto che può tranquillamente essere applicato anche ai bambini.

Raccontando la storia di Gesù come fosse una favola permetterà loro di accettare, assimilare anche i passaggi razionalmente più ostici.

Il pensiero magico dei bambini permette loro di rendere vero e credibile tutto ciò che avviene nelle favole. Bello, brutto o illogico che sia. Perché si tratta di una favola, appunto; e nelle favole tutto è possibile.

La Pasqua sotto una prospettiva laica

Può capitare, anche, durante i periodi di festa religiosi, di trovarsi davanti a un dilemma legato alle proprie scelte personali. Per esempio scegliere di non praticare alcun tipo di religione e di crescere i propri figli in maniera laica.

In questo caso bisogna fare attenzione a non isolare i bambini dal resto dei coetanei. La Pasqua diventa un momento particolare da vivere anche a scuola. Non permettere ai bambini di partecipare, o metterli in guardia sull’inutilità di quello che stanno facendo sarebbe un errore.

Allora come conciliare Pasqua e laicità?

Per esempio ricavando dalla Pasqua spunti utili dal punto di vista dei valori. Chiamando in causa atteggiamenti positivi come la scelta di perdonare le persone che hanno arrecato un torto anche grave.

Altri consigli li potete trovare qui dove parlo di come spiegare la Pasqua ai bambini sotto una prospettiva laica.

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