La cultura in cui viviamo promuove da sempre ideali positivi: il lieto fine è presente nella quasi totalità dei racconti per bambini e alcune favole sono state precisamente adattate per tutelare la serenità dei piccoli lettori. Solo recentemente, grazie a cartoni animati come Inside Out, si è voluto sottolineare che le emozioni negative sono importanti tanto quanto quelle positive, perché senza la tristezza non si potrebbe poi comprendere la gioia.
Il lutto in famiglia
La felicità e la tristezza sono dunque frutto di esperienze inevitabili nella vita, che si sperimentano fin da bambini. I genitori desiderano solo la felicità per i loro figli, ma non sempre riescono a proteggerli dagli episodi tristi della vita. Il lutto in una famiglia è un momento drammatico, che spezza gli equilibri e le dinamiche consolidate per anni, portando le persone ad uno smarrimento emotivo e organizzativo, un dolore che richiede tempo per essere elaborato.
Di fronte alla drammaticità di questi episodi, diversi genitori si interrogano su quale sia il modo migliore per aiutare un bambino ad affrontare un lutto. Oggigiorno è presente ancora un tabù rispetto alla sua sperimentazione da parte di un bambino, tant’è che spesso si pensa che omettendo o non affrontando la situazione si possa tutelare un figlio dalla sofferenza, ma non è così.
Un genitore desidera sempre proteggere un figlio dal dolore, fisico ed emotivo, ma quando ciò non è possibile occorre affrontare nel modo migliore la situazione problematica, coinvolgendo in primis il figlio stesso rispetto all’accaduto.
Per approfondire: Elaborazione del lutto: fasi del processo e terapia risolutiva
Dire la verità
È importante dire la verità, senza raccontare storie false. Non neghiamo ai bambini il diritto di sapere cosa è successo. Le bugie, si sa, hanno le gambe corte. Con il tempo comunque verrebbero a sapere la realtà e vivrebbero nuovamente un lutto, mettendo anche in discussione la fiducia nei vostri confronti. Dire che il nonno, lo zio, o il parente più prossimo è partito per un viaggio sposta solo il momento delle spiegazioni ma non aiuta il bambino ad affrontare la tristezza per la perdita.
Utilizzare un linguaggio chiaro
Con i bambini è necessario utilizzare un linguaggio chiaro. Adattare il linguaggio all’età del bambino è prioritario nel momento in cui si decide di comunicare la triste notizia. La chiarezza diventa quindi fondamentale per la comprensione dell’informazione. A volte noi adulti non ci rendiamo conto di quando il nostro linguaggio possa essere poco chiaro e confondente agli occhi di un bambino. Usare espressioni come “è scomparso/a” “è mancato/a” “se n’è andato/a” rischiano di creare ulteriore confusione. La sincerità e la semplicità del linguaggio possono essere un valido aiuto per comunicare il triste messaggio.
Comunicare il proprio stato d’animo
È importante che gli adulti di riferimento si sentano liberi di comunicare il proprio stato d’animo. Non pensiamo che nascondendo i nostri sentimenti i bambini non recepiscano davvero il nostro stato d’animo. I bimbi sono come una spugna, in grado di assorbire e farsi carico di qualsiasi emozione della propria famiglia. Senza una spiegazione, però, potrebbero male interpretare la situazione e sentirsi responsabili della situazione negativa. Perciò spieghiamo loro che siamo tristi e perché. Dalla condivisione con loro dei nostri sentimenti si mettono inoltre le radici per un’ educazione all’affettività e all’emotività adeguata. Se noi non comunichiamo con loro queste sensazioni non possiamo preoccuparci se poi loro non le condividono con noi.
Dare spazio e tempo
Oltre a saper comunicare bisogna dar spazio e tempo ai bambini per affrontare la perdita. Adeguiamoci ai loro tempi, rispettiamo il loro dolore sconfiggendo il senso di impotenza e senza spingerli a mostrare una felicità fittizia. Un genitore è per un figlio una risorsa immensa, una base solida su cui fare affidamento sempre. Ascoltiamoli in modo attivo, restituendo loro la nostra presenza, facendo loro capire che siamo in ascolto delle loro emozioni.
Partecipare al funerale
Si può far partecipare i bambini ai rituali sociali, come il funerale. Un bambino può partecipare ad un funerale per salutare per l’ultima volta il congiunto. È un passaggio che lo aiuterà alla rielaborazione dell’evento. Nel momento in cui saluta il defunto è parte attiva e non passiva dell’evento.
L’importanza del ricordo
La persona cara che muore può essere ricordata. Foto, video, racconti di vita vissuta sono tutti momenti familiari che non devono essere censurati per il timore di scatenare la tristezza nei bambini. Con i dovuti tempi il ricordo positivo di un congiunto diventa un modo, anche per i bambini, per esorcizzare il dolore della perdita, per tenere viva la sua memoria associandolo con racconti, immagini e ricordi positivi.
Aiutare i bambini ad affrontare un lutto
Il lutto è un processo che dura nel tempo. Il modo in cui un bambino viene supportato nella gestione del lutto contribuirà al modo in cui lo gestirà una volta adulto. Tutelarlo in questa esperienza non significa dunque censurare l’evento, ma accompagnarlo attraverso le giuste spiegazioni e il giusto contenimento affettivo ed emotivo. Il lutto è un evento che non necessariamente deve essere associato ad un trauma irreparabile. Qualora permanessero nel tempo comportamenti anomali o una difficoltà del bambino ad affrontare la perdita, l’aiuto di uno specialista che lo supporti può diventare una risorsa importante.