Il ruolo dei nonni, memoria storica della famiglia

Nella situazione socio economica in cui viviamo, è diventata oramai consuetudine per una famiglia avere entrambi i genitori che lavorano. Diventa così difficile per loro gestire contemporaneamente tutte le attività quotidiane. Laddove la famiglia d’origine è presente e vicina, il contributo dei nonni diventa indispensabile.

Nonni: molto più di semplici baby-sitter

Superficialmente il ruolo del nonno sembrerebbe equiparabile a quello di una baby sitter. È giusto sottolineare invece l’importanza del loro ruolo all’interno della vita dei propri nipoti.

Se in una prima fase l’aiuto dei nonni è più di tipo organizzativo, nonché di supporto ai neo genitori, quando i nipoti iniziano a crescere, il contributo che possono dare alla famiglia diventa ancora più profondo e qualitativamente importante.

Insieme ad una crescita fisica, i bambini maturano anche dal punto di vista cognitivo. Conseguentemente a ciò, cresce la loro esigenza di crearsi una propria memoria autobiografica. È infatti durante quella che viene considerata “l’età della latenza”, ovvero l’età tra l’infanzia e l’adolescenza, che la mente del bambino inizia a costruirsi dei propri “cassetti della memoria”.

La memoria storica della famiglia

Verso gli 8-9 anni i bambini saranno più in grado non solo di vivere gli eventi, ma anche di dar loro un’interpretazione. Inizierà quindi per loro il processo che li porterà ad una creazione di un’identità propria, basata non solo sui fatti che vivono quotidianamente e sui feedback che l’ambiente darà delle loro azioni, ma che fonderà le radici proprio sulla storia familiare.

È dunque probabile che a quest’età solitamente i bambini inizino a desiderare dai propri genitori racconti relativi alla propria infanzia. La favola della buonanotte verrà in alcuni casi sostituita con un racconto familiare.

I nonni diventano quindi una grande risorsa, in quanto costituiscono la memoria storica della famiglia. La loro presenza garantisce ai nipoti di poter ascoltare racconti relativi alla storia della famiglia, creando un continuum tra generazioni che contribuirà sicuramente al consolidamento di una memoria autobiografica e dell’identità del bambino. Il ricordo del nonno diventa il ricordo del bambino il quale, stimolato a comunicare e interagire, allenerà la propria mente e la propria memoria.

Nonni VS genitori: questione di ruoli

E altresì importante ricordare che ogni elemento della famiglia ha un ruolo, pertanto è importante che la figura dei nonni non si sostituisca in tutto e per tutto a quella dei genitori. Nella maggior parte dei casi è evidente la differenza che si riscontra nel rapporto nonno-nipote e genitore-figlio. Nel primo caso esiste un rapporto di complicità che oltrepassa i limiti generazionali. I nonni sono dei veri e propri confidenti. Il tempo speso con loro è soprattutto quello del gioco e dello svago. Nel rapporto genitori-figli è rilevante, oltre l’aspetto affettivo, anche l’aspetto “normativo”.

Se i genitori devono conservare l’autorevolezza nell’impostare e condividere le regole della famiglia e lo stile educativo, i nonni  dovrebbero mantenere il loro ruolo e restare complici dei nipoti senza sminuire così la figura genitoriale.

Si tratta di figure diverse e complementari che arricchiscono cognitivamente e affettivamente il bambino. Lasciamo quindi spazio ai nonni, i tesori storici della famiglia

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